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BASTA demonizzare chi non ha votato in nome della 'democrazia'

2025/6/10
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Monologato

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Chapters
Questo capitolo analizza le ragioni dell'affluenza bassissima al referendum, evidenziando la disillusione e la sfiducia nella politica da parte dei cittadini. Si discute di come la politica sia percepita come un teatro vuoto di parole prive di credibilità e di come le promesse non mantenute abbiano portato alla sfiducia.
  • bassa affluenza al referendum (15%), disillusione e sfiducia nella politica, promesse non mantenute, percezione della politica come teatro vuoto

Shownotes Transcript

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Al di là dei singoli punti, veramente non ci voglio entrare perché

le idee devono essere strettamente personali e ognuno deve avere la sua visione io ho un reale rispetto dell'opinione del popolo quello che non mi è piaciuto nella campagna di questo referendum e parlo da quando sono state fatte 200.000 firme è stata fin dai tempi una strategia aggressivissima da parte

non solo della politica perché io non mi interesso cioè il politico fa questo di lavoro ma parlo proprio dei ragazzi delle persone sui social una politica aggressiva dalla raccolta firme poi al dover andare alle urne e poi un attacco già dal momento in cui l'affluenza era bassa la prima un attacco ragazzi la democrazia è

poter scegliere non è possibile che sputiamo in faccia la democrazia perché siamo democratici non è possibile che se una persona fa una scelta debba essere additata come chissà cosa non se ne può più cioè non è che se uno ha deciso di mettere no o di non andare a votare a

allora sicuramente è contro il futuro del paese per il semplice motivo che io lo capisco che ci sia stata una forte spinta da parte di chi voleva il sì a dire andate a votare è importante

perché giustamente chi è andato a votare in maggioranza ha votato sì se si raggiunge il quorum vince sì quindi di conseguenza chi era dalla parte del no più che andare a votare e mettere no doveva stenersi perché la stensione avrebbe portato all'annullamento e quindi alla vittoria considerando che comunque anche se erano 5 punti bene o male cioè erano tutti quanti proxati da

dei movimenti politici e chi c'è dietro intendo proprio i fan di questi movimenti e di questa apertura che non sono più credibili agli occhi degli italiani questo è il vero grande problema cioè che fondamentalmente i militanti

sono sempre gli stessi di battaglia in battaglia quelli che movimento LGBT quelli che non femminice contro il maschilismo a favore di questa politica femminista sono gli stessi che poi vogliono la cittadinanza per gli immigrati la situazione è questa sono sempre le solite persone sempre i soliti partiti

e c'è una grande parte di questi italiani che si è rotta semplicemente i coglioni io a priori anche se tu dici una cosa giusta sono contro di te perché mi hai rotto il cazzo quindi c'è da valutare anche questo perché? perché queste persone si pensano comunque di essere superiori di avere in mano...

la giustizia d'Italia al di là che poi magari possano dire cose giusto sbagliate e il popolo si è rotto i coglioni ma bisogna fare un grande mea culpa perché allora un conto è parliamo di referendum storici divorzio sì no cazzo forte eh cioè

andiamo a votare un attimo ho la sensazione di invece questi referendum dove si ha la sensazione di avvicinare un passettino verso un ideale di giustizia che poi nel concreto cambia nulla o poco no non è abbassiamo le tasse e si no e vedi come raggiungi il quorum vedi come raggiungi il quorum è chiaro che non lo puoi fare

Oppure cose nette. Veramente, cittadinanza sì, no. Anche questa cosa della cittadinanza degli anni. Cioè, è il quinto punto di... L'italiano neanche sa per cosa si andava a votare. Era troppo complesso. Il marketing si basa sulla semplicità, ragazzi. Parliamoci chiaramente. E se le industrie...

Se tutte le attività di pubblicità lavorano in quella prospettiva per vincere e spesso neanche vincono nonostante siano sì o no, dentro o fuori, compra questo. Ora come possiamo pretendere che le persone vadano a votare un qualcosa che non hanno neanche capito?

io me ne sono letto, ho fatto qualcosina, ho capito e comunque non mi è chiarissimo perché tra l'altro c'è un'altra cosa, deve essere forte ed efficace il messaggio che tu porti cioè qui si va verso un miglioramento in caso di licenziamento perché eh no, non mi fido

quindi facciamo un attimo mea culpa generale quando andiamo a presentare questi referendum queste cose c'è un lavoro di marketing fatto male soprattutto nell'aggressività vota o sei fascista io non sono fascista però io davanti a questa gente gli farei il saluto romano solo per farli incazzare cioè capite come reagisce l'italiano

quindi di conseguenza io dico questo inoltre c'è un discorso relativo al voto ho letto questo bellissimo scritto di una pagina si chiama il toro pensante mi piacciono molto

L'affluenza al 15% del referendum, penso parlasse in primo giorno, non è un caso, è la fotografia di una nazione che non crede più a niente, non è disinteresse, è disillusione, è il grido muto di generazioni a cui è stata strappata l'anima, una per una, promessa dopo promessa tradita».

Non si va a votare perché non c'è niente da votare. La politica oggi non è più strumento di riscatto, ma teatro vuoto di parole prive di credibilità. I nostri genitori votavano perché avevano davanti un futuro. Noi abbiamo solo un eterno presente, precario, appeso al niente. Ogni volta che ci è stato chiesto di credere ci è stato restituito un pugno di mosche. Ogni riforma ha tolto qualcosa e ogni legge ha consolidato il potere di pochi.

Io sono d'accordo ragazzi pienamente.

Inutile dire il diritto al voto lo abbiamo conquistato è importante sono terminologie sono frasi vecchie vecchie che in un certo momento avevano ragione oggi la situazione è se io devo cambiare le cose della mia vita tanto vale che cambio la mia vita.

se il mio paese non va bene tanto vale che cambio veramente paese vado a lavorare fuori che è quello che fanno le più grandi menti di questo paese dopo che hanno studiato qui e vanno fuori perché qui non si può far nulla

e non è solo teoria la mia io parlo proprio sul pratico quando faccio ancora oggi tentativi di mi rendo conto che posso fare il mio ma se tutti facessimo il nostro le cose cambierebbero assolutamente no purtroppo il nemico è molto più forte punto cioè non è che tu puoi migliorare la situazione negli ospedali in Italia no

non ci sono minimamente le condizioni tutti vorremmo tutti quanti io dico servono più soldi serve più personale serve più dignità servono stipendi più alti e solo in questo modo possiamo fare in modo che se io devo fare una visita non me la mettono a

dicembre 2026 così se ho un cancro quando l'ho scoperto sono già morto ma se mi sento male per lo stesso motivo vado magari di primo codice rosso e mi fanno tutte le visite questo purtroppo accade per motivi pratici e quindi dobbiamo andare sul privato

come facciamo? non possiamo in Italia la maggior parte delle persone evade perché evade? ovviamente perché la tassazione è troppo alta ok riduciamo le tasse non possiamo abbiamo troppe spese debito pubblico e c'è troppa gente che evade cioè quindi di conseguenza è un cane che si morte la coda siamo al collasso totale

ci siamo arrivati ci saremmo arrivati comunque per mentalità ci siamo arrivati piano piano quindi mo non stiamo a a fare quelli che vogliono rivoluzionare ho fatto un episodio dove parlo di curare i feriti che è la vera rivoluzione per me il popolo non va a votare perché è stufo di farsi prendere in giro ho conosciuto in questi 30 anni di vita ho visto tante persone eh

votare destra rimanerci inculati se perdevano rimanerci inculati se vincevano ho visto gente votare sinistra rimanerci inculati se perdevano rimanerci inculati se vincevano sgamato il trucco sgamato il fatto che il politico è rivoluzionario solo quando all'opposizione che sia a livello pubblico che sia a livello cittadino abbiamo visto anche chi

ci ha provato effettivamente a rimanere fedele a se stesso chi ha provato a fare il suo l'abbiamo visto che comunque a un certo punto o era inutile o commetteva errori umani che poi gli hanno leso la credibilità abbiamo visto l'intero sistema fallire e

e quindi di conseguenza io non vado a votare perché mi sento preso in giro ma non è solo il caso di questo referendum qui non si andava a votare perché la gente era d'accordo col no e il problema più grande è che questo referendum parte da una serie di firme di un lavoro che è stato iniziato tempo fa e chi lo ha iniziato chi ha lottato chi si è fatto il culo è arrivato al voto e arriva a prenderlo schiaffo in faccia che sei sfinito

e quindi adesso come si fa a ripartire chi è che riparte chi è che si muove da chi sono formati i gruppi studenteschi ve lo dico io perché li ho visti in prima persona e questa è la mia idea di persone essenzialmente spesso sole e attraverso queste attività sentono di dare un senso alla loro vita e questa è un'altra cosa

che poi ti ciaccanisci, che poi te la vivi in un certo modo e sei lì e la tua mentalità diventa sempre più chiusa, sempre più chiusa perché non è solamente che se io non la penso come te allora io sono un figlio di puttana pazzo fuori di testa che non vuole il cambiamento e soprattutto non c'è da scontrarsi perché spesso queste persone guardano in superficie, non guardano l'idea che un'altra persona ha

ha o può avere perché se un italiano dice guarda io sinceramente non voglio svendere la cittadinanza italiana non la voglio dare dopo soli cinque anni è una mia idea non puoi essere attaccato e visto come un pezzo di merda per questa idea hai il diritto di averla questa è democrazia

non se per me non esiste neanche torto o ragione perché tra parentesi tante volte hanno vinto magari certi ideali che erano per il giusto per il progresso e poi ci sono state conseguenze a lungo termine e anche lì il popolo non è stupido e dice aspetta perché

Perché c'è anche chi dice, io non sono d'accordo in questo, ma che se avessimo mantenuto il fatto che il divorzio era illegale sarebbe andato meglio. C'è anche chi dice, hai visto da quando si può divorziare l'Italia? È andata allo scatafascio. C'è chi dice questo. Sono pochi, sono una minoranza e sono persone che tra vent'anni saranno estinte, ma hanno il diritto di pensarlo perché magari pensano prima c'erano certi obblighi e si viveva meglio.

uno raga purtroppo è così allora il problema ragazzi è che la democrazia ha fallito e lo dico a favore quasi di chi era pro referendum pro cose che stanno mo' incazzati neri come se fosse passato il referendum tra parentesi sarebbe cambiato qualcosa saremmo stati più tutelati raga parlo del discorso dei posti di lavoro lasciamo perdere il costo della cittadinanza non è così chi vuole

Chi è a capo dell'azienda, chi ha potere trova il modo di farti fuori come il carabiniere se ti vuole arrestare anche se non sei ubriaco una luce rotta te la trova se non la trova te la fa.

Quindi raga, non scherziamo, non facciamo, cioè non siamo bambini, tiriamo fuori le palle, non è che gli italiani sono un gruppo di tutti stronzi. Gli italiani pensano veramente ai loro interessi privati, personali e non vogliono più dare voce a questi partiti. L'italiano ha preferito mettere Giorgia Meloni e Matteo Salvini al governo piuttosto che...

dare voce a certi partiti e vi ricordo che al governo c'è stato anche il Renzi di turno quindi non è che semplicemente perché l'italiano si è rotto i coglioni di tutto questo quindi c'è da fare proprio un cambio netto di attitudine di marketing di mentalità

questo le destre l'hanno capito per questo addirittura sembrano sulla carta anche più aperte di mentalità di chi dà una vita che il pensiero deve essere no? raga diamoci una svegliata fallimento totale su tutti i fronti e io insieme a tutta Italia e a Giuseppe Cruciani godo

E se il vero nemico nelle nostre scelte finanziarie fosse la nostra mente? Io sono Cristina Scelzo, psicologa ed HR manager nel settore finanziario. Nel mio podcast La finanza comportamentale esploro assieme ad esperti di psicologia, finanza ed economia i meccanismi mentali che ci portano a fare scelte poco vantaggiose con il nostro denaro per diventare risparmiatori ed investitori più efficaci e consapevoli.

Scegliere come gestire i propri soldi non è mai solo una questione di numeri. La finanza comportamentale, due volte al mese, il giovedì, su tutte le piattaforme di ascolto.