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L’umanità del colpevole

2025/4/27
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Monologato

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Shownotes Transcript

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Per la serie concetti che ho spesso accennato, anche ripetuto, ma ci faccio un episodio completo, visto che non ci sono tante uscite diciamo che mi stiano sinceramente stimolando, soprattutto nel panorama italiano, ma è normale, è un periodo di vacanze, mille ponti, mille cose, quindi ci sta.

Però, insomma, questa è l'occasione giusta per un attimo ricalcare determinati aspetti, anche perché poi piano piano dobbiamo andare sempre a fare editoriali con tematiche nuove e interessanti. Ma insomma, questo è abbastanza importante. Mi ha ispirato la vicenda... Ora, non ricordo bene i nomi, non è importante. La vicenda di, insomma, un'altra ragazza uccisa.

da questo universitario di 27 anni già lì giusto il ritardo di qualche anno che l'ha uccisa e adesso insomma è in carcere sotto shock ha subito dichiarato che voleva togliersi la vita adesso sta facendo show però fame sete non beve più non mangia più vuole morire insomma perché si rende conto che ha fatto una cosa orribile ha perso il controllo

ed è una cosa orribile, pagherà con una pena esemplare, probabilmente con un ergastolo, come è giusto che sia. Sono i commenti delle persone che però mi fanno un po'... non che mi danno fastidio, però io capisco la rabbia ed è giusto, cioè non mi aspetto altro che di trovare tutta gente che dice neanche lei mangia e beve, non bisogna avere pietà.

di persone la pietà non serve a nulla spesso e volentieri però voglio ricordare al di là del fatto in sé che è un caso estremo dietro ogni colpevole deve comunque esserci un grado di umanità e mi parlo soprattutto del mondo dei detenuti perché sono delle persone che spesso sono lasciate a loro stesse

ma c'è una costituzione che comunque li tutela che tutela i diritti umani quindi perché magari c'è quello che si deve fare 30 anni per omicidio ma c'è anche quello che si deve fare 6 mesi 1 anno e che magari ha commesso cose che cioè voglio dire magari hanno commesso tanti senza essere presi e quindi magari non c'è la persona che fa un uccidio colposo perché è ubriaco alla guida

l'opinione pubblica pezzo di merda che hai bevuto alla guida che eri drogato figlio di puttana e io sono il primo io non salgo in macchina da anni perché fumavo eccetera quindi non lo volevo fare però conosco tantissima gente che sta nera per questi decreti perché dice non posso mettermi nella guida da bevuto ma questa sarebbe la base poi conosco anche persone che da ubriaca e da fumata guidano meglio che sane per carità

Tutto relativo però quanta gente ha guidato ubriaca e quanta gente quando una persona ubriaca investe qualcuno punta il dito come fibra diceva una volta qui non c'è magia potevi essere tu domani tocca un altro non guardi la tv racconto solo fatti di cronaca quella dura quella che fa brutto quella che fa paura.

dietro un omicidio a meno che non abbiamo un serial killer spietato di una mafia che spesso prendono anche condanne minime vuoi perché si pentono vuoi perché la legge è molto più leggera quando comunque fai parte di una situazione criminale cioè come se il crimine avesse meno valore perché comunque sei un soldato

e quindi si va sempre a caccia della testa del mandante dell'esecutore materiale quindi magari si danno vent'anni a uno che commette un omicidio su commissione e se ne danno trenta a chi invece lo idealizza ma spesso dietro cioè no spesso dietro la persona che commette il crimine dietro il colpevole c'è un essere umano nel caso specifico con cui son partito c'è un ragazzo

Secondo me è malato una persona capace di avere un raptus omicida è una persona che ha dei problemi pregressi qui non parliamo del serial killer di donne che ne ha uccise 10 15 o parliamo e non voglio giustificare o parliamo di quello che il pedofilo che va con le ragazzine poi finisce la condanna perché non li puoi manco condannare a 80 anni.

per motivi pratici, legali, burocratici, poi esce e lo rifà. Non è che... Quando si appala di quella gente che per me dovrebbe marcire in galera, io i recidivi non li sopporto, soprattutto su certi reati. Qui parliamo di un ragazzo che ha perso la testa, ce ne sono tanti, ce ne sono tantissimi. Davanti a una persona che non mangia e non beve dice io ho fatto la cazza da più grande della mia vita, voglio morire.

io personalmente non ce la faccio a dire ammazzati se hai ragione io non ce la faccio io capisco la famiglia che non accetta la scusa dei familiari la gente indignata assolutamente però uno stato che funzioni si occupa di tutto quella persona viene presa messa in un carcere sarà dura perché comunque anche il reato poi comporta delle

delle leggi di strada che sono spietate abbiamo quindi una situazione di una persona che ha compromesso la sua vita dal punto di vista anche psicologico detentivo ma che dentro la galera va tutelata deve essere fatto un lavoro affinché questo ragazzo mantenga comunque i diritti di umanità costituzionali e umani

e lo so che è un concetto complesso, difficile, molti di voi hanno voglia di togliere l'episodio, molti di voi l'hanno già tolto e molti magari pensano ma che cazzo sta di questo, lo so raga però per progredire come società non possiamo soffermarci

sulla rabbia proprio proprio noi che siamo esterni ai fatti non pretendo che le persone collegate alle vittime possano ragionare con razionalità se avessi una sorella mi viene ammazzata io probabilmente vado in caserma aggredisco un pubblico ufficiale per farmi arrestare in forma perdirettissima mi faccio portare

dal diretto interessato e magari lo ammazzo con le mie mani nel senso non so come potrei reagire io capisco però proprio noi che siamo esterni al fatto che siamo quelli che commentano quelli che parlano quelli che vivono dobbiamo essere in grado di ragionare a mente lucida sulla dignità delle persone tutte

Tra dieci anni, tra quindici anni, tra vent'anni, quel ragazzo che ha avuto quel raptus potenzialmente potrebbe essere un'altra persona. Sempre la stessa, ma dal carcere lui può essere utile alla società, lavorando all'interno del carcere, facendo progetti, mettendo la sua storia a disposizione, che è ciò...

che fanno tutte le persone che a un certo punto commettono dei reati e ci ripensano. Solo che se io sono un rapinatore di banca, se io sono uno spacciatore, se io sono un mafioso, poi cambio vita e divento un esempio se uso la testa. Se io commetto il femminicidio, questa cosa, devo stare zitto tutta una vita. Che è anche giusto, eh. Però...

Ricordiamoci che c'è un essere umano che comunque ha una famiglia e io non lo sto difendendo né l'atto né la persona. Però insomma come si risolvemo sta roba? Come facciamo a progredire come società davanti a tutto questo giudizio spietato e concreto che arriva addosso al colpevole di turno? Che arriva addosso al migrante di turno?

tra parentesi per me se vieni in italia o lavori o te ne vai a fanculo e non perché non ti voglio ospitare perché non siamo in grado così come si sputa addosso al diverso a quello che non capiamo è tutto correlato perché una società dove riusciamo a mostrare uguale cordoglio verso la vittima e poi riusciamo a

Muoverci razionalmente per ciò che è giusto anche per il colpevole? Beh quella sì che è una grande società, quella sì che è una società futuristica, utopica dove l'atto stesso potrebbe non ripetersi.

Chi era Roberto Calvi, l'ex presidente del Banco Ambrosiano trovato impiccato sotto il ponte dei Frati Neri a Londra nel 1982? Cosa si cela dietro la sua morte? Io sono Nicolò Mainoni e nel podcast Il Banchiere di Dio ho provato a cercare delle risposte su uno dei più grandi misteri della storia italiana. Ascolta la serie completa sulla tua app preferita. Il Banchiere di Dio